La scuola

Al giorno d'oggi l'immigrazione è una tematica ricorrente che coinvolge anche l'Italia, in particolar modo le regioni del Sud come la Puglia, la Calabria e la Sicilia divenute il “punto di sbarco” degli immigrati nel nostro Paese. E a proposito di immigrazione, quest'anno la nostra scuola ha deciso di affrontare la tematica e di approfondirla attraverso incontri tra studenti e persone coinvolte in questo ambito come esperti, impiegati nei centri di accoglienza e immigrati stessi. Uno di questi incontri si è tenuto il 14 aprile interamente in lingua Francese: erano presenti gli alunni delle classi 4A - 4F - 4E guidati dal docente di lingua Francese Prof. Vincenzo Di Noia. Questi ha voluto fortemente questo incontro perché precedentemente noi studenti della IV F ci siamo soffermati a discutere del problema analizzando anche alcuni articoli comparsi sul quotidiano francese “Le Canard Enchaîné”. Vi si raccontava la situazione di Calais, paese a nord della Francia che, ogni giorno, deve gestire il problema degli immigrati che vogliono attraversare illegalmente il Canale della Manica per arrivare in Inghilterra. Il docente ha presentato la mediatrice linguistica Dott.ssa Erika Confalone (ex alunna del nostro istituto) accompagnata da Emile, un migrante. Erika ci ha spiegato che il mediatore deve avere conoscenze e competenze linguistiche e culturali, infatti è la prima persona con cui il migrante ha rapporti, per  chiedergli i dati anagrafici e spiegargli dove si trova. Il migrante viene poi visitato dai medici e registrato dalle Forze dell’Ordine, concluse tutte le procedure, i migranti sono smistati nei centri d’accoglienza di tutt’ Italia: a Bisceglie ve n’è uno – il C.A.R.A. – situato nei pressi di Piazza Castello. In Puglia vi sono anche molti altri centri come quello che troviamo sul lungomare di Trani (nella Villa San Giuseppe) e altri molto più specializzati come quelli di Bari e Foggia che sono muniti di ospedale, di palestre e di commissariati territoriali. In ogni centro di accoglienza vi sono mediatori, psicologi, assistenti sociali, avvocati e un dirigente. Lo psicologo e l’assistente sociale hanno il compito di conoscere la storia e di capire le difficoltà, le ragioni che hanno spinto il migrante a fuggire dal suo paese. L’avvocato procura il permesso di soggiorno, la carta d’identità e tutti i documenti che occorrono. Il mediatore inoltre insegna le basi della lingua italiana d’uso. Al migrante viene fornito un ticket che contiene un numero identificativo, una targhetta con nome e cognome, schede telefoniche, una piccola somma di denaro che può gestire come meglio crede.   I migranti che arrivano in Italia provengono maggiormente dalla Nigeria, dal Ghana, dal Senegal, dalla Costa d’Avorio e dal Mali. Nel centro d’accoglienza di Bisceglie sono presenti 72 immigrati di diverse nazionalità tra cui Senegal, Mali, Costa D’Avorio dove viene parlato il francese, Nigeria e Ghana dove viene parlato l’inglese e il Camerun dove si parlano entrambe.   Ha preso la parola Emile che, rispondendo ad alcune nostre domande, ha raccontato la sua esperienza: ci ha detto che arrivato in Italia il 4 Dicembre 2015 a Messina dove ha trascorso un paio di mesi circa in un C.A.D.A. e solo il 21 Gennaio 2016 è arrivato a Bisceglie. Emile è nato il 17 Novembre 1994, proviene dalla Costa d’Avorio (Africa occidentale) che in passato venne colonizzata dai francesi. Le risorse economiche di questo paese sono il cacao, il caffè e l’olio di palma. Emile è diplomato in Economia e Commercio ma, a causa della disoccupazione, lavorava con suo padre in campagna. È stato costretto a fuggire dal suo paese a causa della guerra civile, è stato ferito, si è prima rifugiato nel Burkina Faso per poi arrivare in Italia. E’ rimasto in contatto con alcuni suoi vecchi amici ma non sa più nulla della sua famiglia.   Ci ha detto che, da quando è a Bisceglie, si è sentito parte di una “seconda” famiglia costituita non da madre e padre ma da fratelli che condividono le stesse tradizioni e, nella maggior parte dei casi, lo stesso passato. Vorrebbe avere la possibilità di restare qui a lungo per imparare l’italiano e trovare lavoro. Sogna, come molti giovani, una vita ed un futuro migliore. Pensiamo che non dovremmo essere indifferenti rispetto a questa nuova situazione, sempre più difficile da affrontare. Dovremmo ammirare il coraggio di questi migranti, comprendere che hanno molto da offrirci e soprattutto far della loro diversità una ricchezza.